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  • Fabio Banchio

  • Luca Zanetti

  • A tre anni di distanza dalla prima edizione, la Zanetti Records presenta il libro di Fabio Banchio I GRANDI MAESTRI PIEMONTESI DELLA FISARMONICA VOL. 2. Aggiornato ed arricchito in ogni capitolo, il volume – 144 pagine a colori di eccezionale pregio artistico, 300 immagini storiche inedite dal 1886 ad oggi, bilingue (traduzione in inglese di Sabrina Daly) – racconta la vita e le opere di Guido Deiro, la più grande star del Vaudeville americano del primo Novecento; Pietro Deiro, “Il Papà della Fisarmonica”; Michele Corino, fisarmonicista dell’Orchestra EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) del maestro Cinico Angelini ed autore del successo mondiale Fisarmonica Impazzita; Mario Piovano, che ha avuto l’onore di accompagnare la starfrancese dell’Olympia Mirelle Mathieu; Dino Negro, fondatore dell’Académie d’Accordéon des Alpes-de-Haute-Provencee padre di Cécilia, docente di fisarmonica presso l’École Nationale de Musique, de Danse et d’Art Dramatique des Alpes-de-Haute-Provence; Carlo Artero, Stella al Merito della Comunità Europea Accordeonisti; Paolo Tricò,Oscar mondialedella Fisarmonica nel 1959 e direttore dell’omonima prestigiosa fisorchestra; Giovanni Vallero,Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Due capitoli sono inoltre dedicati alle fabbriche piemontesi di fisarmoniche Giuseppe Verde, storicamente la prima ditta del Canavesano ad esportare fisarmoniche,edAntonio Ranco, i cui strumenti hanno accompagnato i trionfi delle più grandi star della fisarmonica tra cui i fratelli Deiro ed il pluripremiato concertista svizzero Max Husi.   Grazie alla collaborazione della Fondazione CRT e ad un imponente documentazione fotografica e bibliografica concessa in esclusiva dall’Associazione Piemontesi nel Mondo, dal Museo Regionale dell’Emigrazione di Frossasco, dagli stessi artisti e/o dai loro eredi (una speciale menzione va accordata al Conte Guido Roberto Deiro Junior, figlio del grande Guido, ed alle ditte Giuseppe Verde eAntonio Ranco), il libro mette in relazione la fisarmonica con il fenomeno sociale dell’emigrazione, diventando così affresco di un’epoca, riflessione sul contributo (sinora ingiustamente trascurato dagli storici) dato dagli emigranti piemontesi alla divulgazione di questo strumento ed alla creazione di un suo repertorio originale.   Al libro è allegato un Cd (realizzato per l’occasione) con venti nuove registrazioni affidate ad un quartetto di musicisti d’eccezione: Luca Zanetti alla fisarmonica, Gianpaolo Petrini alla batteria, Saverio Miele al contrabbasso, Nico Di Battista alle chitarre. Accanto a brani come Fisarmonica Impazzita, Argento Vivo, Lina, Mister Wolmer…, in un felice abbinamento di tradizione e modernità, troviamo pagine storiche come gli straordinari Valse Pirouette, Deirina, Deiro Rag di Guido Deiro, un nuovo arrangiamento sinfonico-corale dell’inno ufficiale dei Piemontesi nel Mondo Noi soma piemontèis – composto da Giovanni Vallero e Claudio Chiara (testo di Domenico Torta) su commissione del presidente dell’Associazione Piemontesi nel Mondo Gr. Uff. Michele Colombino –e due inediti: Vecchia Torino, il cui incipit cita la celebre canzone Piemontesina, e Petite Suite, brano composto nel 2015 da Luca Zanetti e Fabio Banchio su commissione dall’Académie d’Accordéon des Alpes-de-Haute-Provence.   Ecco, per gentile concessione dell’autore, un breve estratto del libro:   San Francisco, 15 giugno 1910, American Theatre   Un giovane emigrante piemontese si avvia con passo sicuro verso il centro del palcoscenico mentre, alla sua destra, le luci del teatro gradualmente tratteggiano il profilo di uno strumento sconosciuto al pubblico americano: la fisarmonica sistema-pianoforte. Veste elegantemente: abito di flanella bianco e farfallina nera... Esordisce con l’ouverture del Poeta e contadino; poi prosegue con Dill Pickles Rag, il valzer Tesoro Mio e termina con I Got a Ring on My Finger. Nel pensare «Ora o mai più…», Guido Deiro non sapeva che quella sera stava per scrivere, per sempre, il suo nome nella storia della fisarmonica. Da quel giorno sarebbe diventato Deiro, the World’s Foremost Piano Accordionist, la più grande star del Vaudeville americano del primo Novecento
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